martedì 25 luglio 2017

La banconota da un milione di sterline

Buonasera Lettori per Passione!
Oggi nuova recensione di un autore conosciuto ma di cui, ahimè, io non avevo mai letto granchè. Il libro in questione è “La banconota da un milione di sterline” di Mark Twain AbEdizione.




Il libro di poco meno di cento pagine racconta della fortunata avventura di un uomo, Henry Adams, che si ritrova, per una scommessa, a possedere una rarissima banconota da un milione di sterline che può usare a suo piacimento. La scommessa infatti, fatta tra due fratelli molto ricchi di Londra: Roderick e Oliver Montpelier; quest’ultimo sostiene che già solo possedere un simbolo di ricchezza consenta a chiunque di avere ciò che desidera.Se Henry, povero e forestiero,riuscirà a non spendere nemmeno una parte della somma, avrà come ricompensa il lavoro che desidera e con la retribuzione massima adatta alle sue capacità.  La scommessa dura 30 giorni, tempo durante il quale il protagonista non riesce a spendere nulla, pur pranzando nei locali e cercando di comprare degli abiti nuovi, in quanto nessuno è in grado di dare del resto al facoltoso signore con la banconota da un milione di sterline.

Un libro breve, che si riesce a leggere nel giro di una mezz’ora ma non per questo meno interessante anzi…trovo che dia una visione molto attuale della società pur essendo stato scritto nel 1893. La visione attuale si evince soprattutto quando il commesso di un negozio di abbigliamento si rifiuta di dare attenzione al protagonista solo perché in quel momento è vestito di stracci, ma nell’attimo in cui Henry mostra la banconota l’atteggiamento cambia.
Nota di merito va fatta anche alla casa editrice che sforna delle copertine che sono dei veri gioielli della letteratura!

VOTO: 8! 

giovedì 20 luglio 2017

L’insana improvvisazione di Elia Vettorel

Buongiorno Lettori!
Oggi la recensione è in collaborazione con una giovane scrittrice Anemone Ledger il cui libro si intitola “L’insana improvvisazione di Elia Vettorel”.




Il libro si apre con un adulto Elia Vettorel durante la seduta da uno psicologo del carcere in cui è rinchiuso. Il protagonista è molto restio ad aprirsi e guarda allo psicologo con distacco e talvolta anche con sfacciata derisione. Pian piano Elia riesce ad aprirsi e a raccontare la sua storia sin da quando era in un orfanotrofio di suore (che lui chiama mamme), luogo visto come una prigione e in cui non gli era permesso fare nulla, nemmeno leggere un giornale. In quel luogo Elia non è felice e trova conforto in un amico immaginario Finn e con lui disegna la immaginaria famiglia felice. Un giorno, a sorpresa, arriva una mamma, che si rivelerà essere in seguito la sua vera mamma,  disposta ad adottarlo, nonostante Elia sia un bambino problematico e per niente facile. La casa dove il protagonista va a vivere è una piccola dimora umile e con tantissimi quadri alle pareti, quadri raffiguranti bambini che la nuova mamma di Elia giustifica come antenati in giovane età. Solo in seguito si scoprirà che quelli raffigurati nei quadri sono i bambini che il papà di Elia uccideva su commissione. La storia è in due tempi che si articolano lungo tutto il libro, di pari passo. In una troviamo la storia del protagonista sin da quando è concepito e dall’altra troviamo il protagonista cresciuto che rivela la macabra storia della sua famiglia ad Alice, ragazza di cui è innamorato.


Senza dubbio questo libro ha tutti i presupposti per essere una storia horror e ci riesce anche molto bene. Trovo che sotto certi aspetti possa considerarsi anche un libro psicologico, non tanto per il fatto che al suo interno è raccontata una seduta da uno psicologo, quanto per la capacità dell’autrice di raccontare ciò che Elia prova in ogni momento della sua vita. Nota dolente, ma più per una questione di gusto personale, è il raccontare la storia in due momenti diversi durante tutto il libro che rende difficoltoso districarsi tra un prima e un dopo ma questo è puro gusto personale.

VOTO: 6.5 

lunedì 17 luglio 2017

Annientamento

Buongiorno Lettori!
Nuova settimana, nuove recensioni e cominciamo subito con questo primo libro della trilogia dell'Area X edito da Einaudi intitolato "Annientamento" di Jeff VanderMeer.


Quattro scienziate, che operano in quattro settori diversi della scienza, vengono inviate nell'Area X. Le donne rappresentano la dodicesima spedizione che si reca in questo luogo; i componenti delle missioni precedenti sono spariti durante la stessa, o sono morti di cancro poco dopo essere tornati. Tra questi ultimi anche il marito della protagonista che però non è stato in grado, prima di morire, di raccontare cosa ci fosse nell'Area X o come fosse riuscito a tornare a casa. La nuova spedizione quindi si trova catapultata in questa avventura e decide come prima cosa di fissare un campo base esattamente nelle stesso punto in cui era stato allestito dalle precedenti spedizioni. Le donne decidono di iniziare immediatamente ad esplorare il luogo e trovano una torre con all'interno una scalinata che porta verso il sottosuolo. La protagonista, biologa, nota sulle pareti della scalinata delle specie vegetali dal colore fluorescente e accidentalmente, mentre le sta analizzando, ne ispira le spore. Decide, tuttavia, di non farne parola con le compagne e tutte insieme decidono di rimandare al giorno seguente ulteriori esplorazioni. Il mattino seguente l'antropologa viene trovata morta all'interno della torre e la psicologa sparisce misteriosamente, al campo base restano quindi la protagonista e la topografa. Durante una notte la biologa vede in lontananza un fascio di luce provenire da un faro poco distante dal campo base, vi si reca e trova una miriade di diari scritti dai componenti delle spedizioni precedenti tra cui il marito. In un'altra stanza, con sorpresa, trova anche la psicologa gravemente ferita che prima di morire le confessa che ad uccidere l'antropologa è stata una strana creatura che abita dentro la torre e la avverte che il confine dell'Area X si sta espandendo. Non appena la psicologa muore il suo corpo inizia a emettere una strana fluorescenza. Di ritorno dal faro la biologa per poco non viene uccisa da una misteriosa creatura che si nasconde in un canneto e una volta al campo base viene colpita da una fucilata della topografa. LA biologa riesce ad uccidere in uno scontro a fuoco la compagna e scopre che nel frattempo la ferita che le era stata inferta poco fa si sta rimarginando. Rimasta sola decide di tornare all'interno della torre, percorre tutta la scalinata e incontra il misterioso essere, in qualche modo riesce a sopravvivere all'incontro e torna al campo base.
La biologa decide allora di non tentare di fare ritorno a casa ma di rimanere nell'Area X per cercare ulteriori prove del passaggio del marito. 


Dire cosa penso di questo libro è difficile. Inizierei con il dire che non è un genere che di solito scelgo ma ne avevo sentito parlare e mi aveva incuriosito. Sono rimasta sorpresa per qualcosa ad ogni pagina , non c'è mai un momento di stallo, la storia prosegue incalzante dalla prima all'ultima pagina e credo che questa sia una caratteristica propria di pochi scrittori. Non è un libro di facile lettura o che consiglierei a chi cerca una lettura leggera.  I colpi di scena e la suspence vanno di pari passo con lo scendere le scale della torre da parte della protagonista. Annientamento è quello che prova la protagonista ad ogni esplorazione dell'area; deve annullare ogni ricordo per cercare una nuova verità o districare nuovi intrighi.

VOTO: 7!

giovedì 13 luglio 2017

C'era una volta una gatta




Il libro che prendo in considerazione oggi l’ho letto circa due anni fa e si intitola “ C’era una volta una gatta” di Licia Colò edito da Mondadori.

Un libro molto leggero che consiglio soprattutto ad un pubblico giovane soprattutto per la semplicità del lessico e dei contenuti. Il libro in sé è la raccolta di una decina di racconti sul rapporto dell’uomo con il proprio animale domestico che non deve essere necessariamente essere un cane o un gatto.  Ebbene si, in questo libro non troverete sono cani e gatti ma anche civette, cavallette (si, non stupitevi!), cavalli…insomma chi più ne ha più ne metta!

Non sono mai stata una fan di questo genere di libri in quanto li trovo fini a se stessi tuttavia come lettura estiva la consiglio.
Ma se non ti ha colpito perché lo consigli?
Sicuramente per la comodità di leggere dei racconti di non più di tre pagine che sono funzionali per chi magari ha poco tempo e vuole comunque svagarsi per una decina di minuti! 

VOTO: 6.5!

martedì 11 luglio 2017

La ragazza delle arance

Eccomi a scrivere del primo libro che mi ha iniziato alla lettura: "La ragazza delle arance" del norvegese Jostein Gaarder.



Un libro che tratta di una storia d'amore insolita, non il classico incontro che si potrebbe fare al giorno d'oggi, magari in palestra o a qualche aperitivo tra amici. Questa è la storia di un bambino Georg che riceve in eredità dal padre, deceduto da qualche anno, un diario in cui racconta la sua vita dal giorno in cui ha incontrato, su un tram di Oslo, una bellissima ragazza con in mano  un sacchetto pieno di arance. Si sa, mentre si è in metro, l'equilibrio non è dei migliori così il padre preoccupato che la ragazza potesse sbilanciarsi e potesse far cadere il sacchetto si precipita verso di lei facendo però cascare proprio il famoso sacchetto di arance. Il padre di Georg però ormai è innamorato perso dello sguardo della ragazza e si arrovella, nei giorni a seguire di chi possa essere quella ragazza e se mai avrà la possibilità di vederla ancora. Il destino sembra essergli amico perchè riesce a rivederla alcuni giorni dopo in un bar, sempre con il solito sacchetto di arance in mano; i due giovani si tengono per mano in silenzio per alcuni istanti fino a che il padre di Georg non fa un altra gaffe e la ragazza corre via piangendo. Il giovane allora si chiede per quale motivo la ragazza sia corsa via piangendo? Come mai quando la vede ha sempre in mano un sacchetto di arance? Tutti interrogativi che frullano nella mente del padre di Georg che alla fine del libro rivelerà la vera identità della famosa ragazza delle arance.

Questo, come ho già detto è stato un po' il libro apripista. Mi sono innamorata di questa storia e dei suoi colpi di scena, per non parlare della curiosità che si prova mentre si cerca di scoprire quale sia l'identità della ragazza. Un libro che scorre veloce e che ti tiene incollato alle pagine per tutta la durata della storia, non c'è un solo momento di noia o di momenti morti, un libro da divorare che sotto l'ombrellone vi farà tanta compagnia!

VOTO: 9!

lunedì 10 luglio 2017

Una passione condivisa

Non sono solita condividere questa mia passione e spesso mi sono chiesta se sarebbe servito a qualcosa mettere nero su bianco (in questo caso su un foglio online) le mie opinioni su libri letti. Oggi mi sono risposta...non servirà magari a niente e forse non mi leggerà nessuno ma io la mia opinione la darò!

Ma chi sono io?

Solo una ragazza di 26 anni che ha scoperto il piacere della lettura da poco e lo confesso, fino a quando ho frequentato le scuole dell'obbligo non ero "fan dei libri". Quante cose mi sono persa, quanti libri da riprendere che ho intenzione di leggere.
Non ho un vero e proprio genere preferito, forse prediligo i libri gialli ma spesso e volentieri mi discosto da questo genere per spaziare verso libri più romantici o di avventura, insomma l'importante è leggere e spaziare con la fantasia!